venerdì 5 novembre 2010

La casa nella prateria...

Lei non rispose, scese le scalette dell'aereo e si diresse verso l'aeroporto di Amsterdam. Lui la seguì. Lei si sedette al tavolino di un bar e ordinò una fetta di appletart con aggiunta di panna montata. Lui la guardò stupito, poi si sedette davanti a lei e ordinò soltanto un caffè.
Solo dopo aver assaggiato la torta, lei parlò: "Ho sognato che ero seduta a un tavolino di un bar di Amsterdarm, in una via che costeggiava un canale, al tramonto e mangiavo una torta di mele con qualche ciuffo di panna montata intorno. Tu eri con me e mi stavi raccontando la vita dell'airone cenerino, ma io non ascoltavo, perché ero stranamente affascinata dai ciuffi di panna che non riuscivo ad acchiappare, talmente erano leggeri. A quel punto tu ti sei fermato e hai preso la panna con un dito, poi me l'hai posato sulle labbra, dicendomi che avevi letto da qualche parte che i ciuffi di panna olandesi sono resistenti all'acciaio delle posate. Io ho assaggiato la panna dal tuo dito e immediatamente mi sono ritrovata in un campo di tulipani rossi, circondata da mulini a vento, sola. Ho iniziato a correre tra i tulipani e mi sentivo un po' come Laura Ingalls della Casa nella prateria. Poi mi sono svegliata e ho letto il tuo biglietto e quando mi sono riaddormentata in quel campo c'eri pure tu... e suonavi il violino proprio come il padre di Laura Ingalls. Eri buffissimo! In quel telefilm succedevano le peggio cose... tragedie, malattie, uragani... ma alla fine c'era sempre quel padre riccioluto che suonava il violino con tutta la famiglia e rideva di cuore..."
Lui l'ascoltò senza dire una parola, ma quando si sentì paragonato a uno sfigato di un telefilm sfigato, che tra l'altro aveva sempre odiato, fece un'espressione di disapprovazione e si chiese quale immaginario avesse lei nel pensare a lui. Lei intuì il suo pensiero e aggiunse che adorava quel telefilm, ma soprattutto adorava Charles Ingalls.
Lui le sorrise. Poi avvicinò l'indice della mano destra al suo piatto, raccolse un ciuffo di panna montato con un gesto lento e misurato, la guardò negli occhi per qualche secondo, poi avvicinò il dito alle labbra di lei. Vania socchiuse le labbra e chiuse gli occhi, in attesa di assaporare il gusto dei tulipani. Lui, senza dire nulla, spalmò la panna sul naso di lei, poi si alzò e corse via ridendo. Vania aprì gli occhi e lo rincorse per tutto l'aereoporto minacciando vendetta e imprecando a più non posso.


http://www.youtube.com/watch?v=iDrLp45vlnA

Nessun commento:

Posta un commento