mercoledì 10 novembre 2010

sogno sospeso per aria

Safran fermo' improvvisamente la sua corsa, tanto che Vania non fece in tempo a rallentare e ando' a stampare il suo naso pannuto nella schena di lui.
"Ascolta!" disse alzando l'indice" Stanno chiamando il nostro volo. Dobbiamo sbirgarci"
Corsero a prendere le loro cose abbandonate al tavolino e si precipitarono verso il gate: destinazione Malindi.
E' straordinario come nella completa confusione dei grandi aeroporti si riescano a distillare piano piano le diverse nazionalita' del mondo quando ci si avvicina ai rispettivi gates di partenza. Ed ecco lo spettacolo che si stava materializzando davanti ai loro occhi man mano che andavano verso la meta. Olanda to Kenya. Colori. Profumi. Lingue. Movimenti. L'Africa stava impercettibilmente prendendo vita passo dopo passo.
C'erano famiglie, alti uomini di colore vestiti con lunghe tuniche dai caldi colori della terra. Vecchie signore ingioiellate con i capelli avvolti in foulard multitono. Bambini che correvano con pochi vestiti addosso. Snelli  signori biondi dallo sguardo serio e un po' incazzato. Che mancava solo un bel cappello bianco per trasformarli definitivamente nell'"uomo del monte". vecchie reminiscenze colonialiste dure a morire.
Presero posto nella fila centrale del Boeing 747, decisamente piu spaziosa del volo precedente. Le assistenti di bordo passarono a distribuire le cuffie, a chiedere cosa avrebbero desiderato per pasto e a lasciare una calda salvietta inumidita per potersi lavare la faccia e le mani. Fa sempre piacere essere coccolati.
Questo servizio mise di buon umore Vania che sorrideva come una bambina nel mondo dei balocchi. Sembrava che la paura del volo la stesse finalmente abbandonando.
Presero la lista dei film trasmessi a bordo e Safran scopri' con piacere  che c'era anche  " INCEPTION", l'ultimo film di Leonardo di Caprio.
"No, non so se mi va di giardarlo!" disse lei,  " Ho paura che sia troppo complicato".
" Ma va. Dai, io l'ho gia visto ma lo rivedo volentieri, e se c'e' qualcosa che non capisci magari ti posso aiutare, Ti assicuro che merita. Fidati".
" Ok. Ma devi spiegarmi tutto eh?"
"Non ti preoccupare" rispose Safran, finalmente felice che lei si fidasse un po'.
Dopo pochi minuti dall'inizio del film Vania si giro' verso di lui con il viso pieno di stupore.... " Ma... questo film e' girato a... Mombasa!!!"
" Lo so" sorrise compiaciuto Safran, " Ti ho detto che l'ho gia' visto".
"Ma non me l'avevi detto..."
" Credo che noi si stia andando li anche grazie a questo film. Qui si parla di sogni, e di realta' che vorrebbe essere sogno e viceversa. Esattamente come questo nostro viaggio, in cui la realta' entra nel sogno. E il sogno diventa reale. Credo che forse noi potevamo andare solo a Mombasa, la dove il sogno e la realta coincidono".
A Safran, ad un certo punto, parve che il film stesse stranamente cambiando trama. Adesso c'erano leoni che pascolavano davanti a lui, che era seduto sul ramo possente di un Baobab. Attorno la sconfinata savana africana. Poco lontano due giraffe si attardavano a brucare un po' di foglie. Lui sentiva la paura addosso. I leoni a quella distanza potevano essere pericolosi.
Si mise ad urlare ma non se ne andavano. Una leonessa inizio' l'avvicinamento verso l'albero e tento' di salire  ma falli' il suo primo tentativo.
Da lontano allora arrivarono dei pinguini reali che attirarono l'attenzione dei felini. Portavano in grembo i loro piccoli e cercavano di difenderli dalle belve. Erano impauriti pure loro . Ma ecco che proprio quando le fiere stavano per sferrare l'attacco si udi' una musica da avanspettacolo ed entrarono in scena un gruppo di koala argentati che ballavano il can-can, tutti in fila.
I leoni scomparvero. Un Koala nel frattempo si era arrampicato al suo ramo e stava per avvicinarsi a lui, con la calma che lo contraddistingueva. Safran era immobile, incredulo. Il koala mosse lentamente le sue zampe fino ad abbracciarlo dolcemente, ed arrivo' ad un passo dal suo viso. Apri' la bocca e una piccola lingua rugosa gli lecco' le guance.
Safran senti' un solletico sulla pelle, un senso di umido e una bassa vibrazione sonora vicino alle sue orecchie.
Apri' gli occhi, era bartolo che gli si era arrampicato fin sul viso e lo stava leccando tutto.
"Ehi cheffai?" lo prese e lo appoggio con delicatezza sul sedile.
Vania si giro' e lo guardo' festosa "ah, ti sei svegliato finalmente! Menomale che dovevi spiegarmi il film". Poi si giro' dall'altra parte e continuo' la sua discussione con un anziana signora Keniota che era seduta accanto a lei.
Parlavano molto a gesti, usando uno strano linguaggio miscelato tra l'inglese e il francese. Si intendevano magnificamente, pero', ed era uno spasso osservarle.
La signora aveva notato il gatto e aveva iniziato a parlare dei suoi mici. Vania allora ne aveva approfittato per trasmettergli tutte le sue preoccupazioni sull'educazione del felino.
Ad un certo momento Safran vide che Vania inizio' a muovere il torso avanti e indietro con gesti sussultori, mettendosi una mano davanti alla  bocca - Noooo - penso'- non le stara' parlando del vomito del gatto!. La vecchina invece capi' al volo e inizio' a spiegare pazientemente la sua tecnica per eliminare il problema. Non si sa come, ma Vania dava ampi cenni di assenso col capo, per avere capito perfettamente la terapia da approntare.

Era la donna piu' felice su questa terra.
"Sai" gli disse " credo che mi sia passata la paura del volo. La tua spiegazione sull'aerodinamica mi ha affascinato. Mi piace questa idea che l'aereo venga  risucchiato dall'alto anziche' spinto dal basso.Mi da piu '...sicurezza. E poi... e' cosi bello stare sopra le nuvole, splende sempre il sole.Si vive in una dimensione strana... quasi una SOSPENSIONE"

inception mombasa

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