sabato 18 dicembre 2010

Mema ya ndoa

"Ok, ci sto!" disse Vania spalancando uno dei suoi sorrisi improvvisi, e corse verso il negozio nel quale si era nascosta. Andò dritta dritta dalla donna che l'aveva aiutata e le mostrò il vestito che desiderava indossare. Era una doppio telo decorato con colori rossi e neri. "E' un kanga!" disse Vania a Safran- "e sai cosa significa in swahili? Significa gallina faraona! Bello no?" Safran annuì, poi la invitò a spogliarsi, come da scommessa. Vania prese il telo colorato, se lo avvolse intorno, poi si sfilò pantaloni e canotta... l'unica cosa che mantenne furono i suoi meravigliosi sandali bianchi. Safran la guardò divertito. "Sì, ma manca qualcosa... - disse, e prese da un grosso cesto di vimini un foulard arancione e lo avvolse sulla testa di Vania. "Ora sì che sei una vera faraona!" Vania si guardò nello specchio e non poteva crederci. Non si era mai vista così bella. Quel telo colorato le scivolava addosso come una seconda pelle e si sentiva fresca e pulita, nonostante le lunghe ore di viaggio.
Bartolomeo la guardava quasi non riconoscendola.
Safran si avvicinò alla donna per pagarla, ma lei fece no con la testa, poi mostrò i suoi enormi denti bianchi e disse: "Mema ya ndoa", abbracciò Vania e le mise al collo un numero infinito di collane colorate.
Vania restò senza parole, poi disse: "Asante sana" e uscì dal negozio con Safran che la guardava sbalordita. "Ma da quando conosci lo swahili Vania?" chiese lui prendendo Bartolo in braccio. "Mi sono imparata giusto qualche parola, tipo grazie oppure c'è un bagno?" rispose Vania mentre si sistemava le collane e rovistava nella sua enorme borsa alla ricerca di qualcosa.

"Eccolo, finalmente!" disse Vania sfogliando un minuscolo vocabolario. "Dunque... mema...ya...ndoa... vuol dire... vuol dire... " Ad un tratto alzò la testa verso Safran e scoppiò in una fragorosa risata! "Che c'è, che vuol dire? Dai Vania, dimmelo!" Vania gli prese la mano, lo guardo fisso negli occhi poi gli sussurrò all'orecchio "Significa Buon matrimonio". Safran la guardò con aria contrariata, poi gli tornò alla mente le immagini di un documentario che aveva visto qualche mese prima, che mostrava i matrimoni tra kenioti e si ricordò che tutte le donne indossavano quella veste di colore rosso e nero e al collo portavano centinaia di collane. Raccontò a Vania il significato di quel vestito e lei dapprima storse la bocca, poi però sorridendo disse: "se questo è tutto  un sogno, allora lo sarà fino in fondo. Ho sempre sognato un matrimonio esotico!"

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