lunedì 25 ottobre 2010

compagni di viaggio

L’assistente al banco dei check-in li accolse con un ampio sorriso.
Poi chiese: “viaggiate insieme?”
La domanda, seppur innocente, li mise un po’ in imbarazzo. Si guardarono negli occhi come per cercare un supporto reciproco. Era la prima volta che qualcuno li considerava come una … coppia… era una sensazione nuova a cui non erano abituati e che forse neanche stavano cercando. Lui prese a parlare: “ si… in un certo senso”.
“Ok, vedo che proseguite poi verso il Kenya, se avete bagagli da spedire ve li faccio arrivare fino a destinazione” . “ Si ne abbiamo…”continuo’ lui “e… abbiamo anche questo” e mostro’ la gabbia con il micino.
“Um, avreste dovuto dichiararlo con 48 ore di anticipo”.
“ Si, lo so, ma vede… e’ che abbiamo prenotato solo ieri… e quindi era praticamente impossibile”. “Miaooo” fece Bartolomeo come per confermare.
L’assistente guardo’ tra le fessure della gabbia e vide due occhietti di ghiaccio che la fissavano speranzosi.
“ Va bene, noi possiamo chiudere un occhio ma vi avviso che le autorita’ keniote credo vogliano avere dei documenti che attestino la assoluta buona salute dell’animale, altrimenti lo respingeranno in frontiera”
Questo lo prese in contropiede, si volto’ verso di lei per cercare conforto. Stava gia’ per arrendersi quando vide il suo volto aprirsi in un sorriso.
Infilo’ la mano nell’inseparabile e ne estrasse un foglio. “Ecco qua. Un certificato di buona salute firmato da un veterinario autorizzato!”
Lui la guardo’ stupito.
L’assistente annui e prosegui’ con le altre procedure fino al rilascio delle carte di imbarco.
“ Ma come hai fatto?”
“ Eh. Tu non mi conosci ancora, caro. Sono la donna dalle mille risorse!”.
Dopo meno di mezzora prendevano posto sul velivolo. Lei prese posto accanto al finestrino, la gabbia in mezzo e lui lungo il corridoio.
Lei era visibilmente preoccupata. Inizio’ a parlare velocemente, dicendo cose anche senza senso, pur di evitare di pensare al viaggio.
Lui invece era piu’ tranquillo mentre Bartolo dormiva rumorosamente.
“Vania… stai tranquilla… andra’ tutto bene”
“ Si… lo so… ma e’ piu’ forte di me”
“ Sai come fa a volare un aereo?”
“ No, cioe’ si… vagamente…”.
E lui inizio’ una piccola lezione di aerodinamica, proprio come faceva con i suoi figli.
Era strano per lui insegnare qualcosa ad una maestra. Si sentiva a disagio.
Pero’ lei ascoltava con attenzione. E  sembrava un po’ piu rilassata fino a quando i motori non iniziarono a rombare e l’accelerazione li schiaccio’ contro lo schienale.
Allora lui allungo’ un braccio e le strinse  la mano. Lei chiuse gli occhi.
“Adesso li puoi riaprire… il pericolo e’ passato.”
compagni di viaggio (francesco de gregori)

Nessun commento:

Posta un commento