domenica 24 ottobre 2010

ticket to Africa

Fino a quando non l’avrebbe vista, li davanti a lui, in carne e ossa non si sarebbe potuto rilassare. Certo, stava guidando,  ma non era completamente cosciente. Aveva preso un po’ troppi rischi questa volta. A questa sensazione di irreversibilità delle scelte non era abituato. Nella sua vita aveva sempre cercato di tenere aperto uno spiraglio, una via di uscita. Questa volta si era invece tuffato nel buio. Non si sa cosa gli avesse preso. Si era completamente fidato di lei. Praticamente una sconosciuta. Aveva per una volta lasciato da parte il suo modo di procedere per passi razionali, e aveva seguito solo il suo istinto. Come un animale. Forse inconsciamente era per quello che aveva scelto l’Africa. La terra dove tutto sembra nascere ed evolvere secondo regole ancestrali. Regole dimenticate da questa parte del mondo. Un ritorno alle origini dell’uomo, una terra madre a cui tornare per ritrovare se stessi e le cose veramente importanti, per cui valga la pena vivere. Voleva gettare dietro di se i computer, i telefonini, le riunioni di lavoro, la palestra. Ritrovare un rapporto piu vero con se stesso e con… lei. Non sapeva neanche definire cosa ci fosse tra loro. Forse perché non si poteva definire. Perche il loro rapporto era fatto di aria, di emozioni, di magnetismo, di stimoli culturali e artistici. Si erano conosciuti piano piano, giorno dopo giorno,  distillando quello che la vita offriva loro di meglio o di peggio. Cercando di conoscere attraverso la parola scritta quello che si nascondeva nel loro io piu profondo. E questo forse li aveva aiutati a creare un rapporto paradossalmente piu vero, di come non avrebbero potuto fare semplicemente frequentandosi come due classici…amanti.
Questo viaggio in fondo era come il loro rapporto. Non c’erano aspettative. Non avevano programmato nulla. Lui non aveva neanche voluto attendere una sua risposta al suo invito. Era… naturale. Si faceva pperché era venuto il momento di farlo. Tutto li.
Un viaggio per capire qualche cosa di piu’ma anche semplicemente perché era bello farlo.

I biglietti li aveva nella tasca. Stampati di fresco in ufficio il giorno prima.
Non c’era molto traffico il sabato mattina e arrivo’ all’aeroporto con un certo anticipo.  Meglio cosi’. Avrebbe avuto il tempo per comprare le ultime cose.
Qualche libro, la settimana enigmistica, le pillole per la profilassi antimalarica e se mai l’avesse trovata … una guida del Kenya.

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