martedì 25 gennaio 2011

Gnambfomsa




"Gnambfomsa" mugugno' Safran con la bocca ancora piena.
"Eh?"
"Sam-bo-sa" scandi' lui, dopo aver deglutito l'ultimo boccone."E' uno dei piatti di cui avevo letto prima di partire, quando mi stavo informando su questo viaggio. Credo che siano queste specie di  frittelle ripiene, mi erano rimaste in mente perche facevano una bella assonanza con Mombasa... mmm...devo dire ....una vera prelibatezza."
"Si, dobbiamo assolutamente farci spiegare da Minha  come fa a farle, sono veramente squisite" confermo' Vania.
Safran piu' che soddisfatto del pranzo si abbandono' sul letto, disteso a torso nudo con lo sguardo fisso al nulla del  soffitto e un'espressione beata sul volto. Era felice.
Godeva pienamente di quello stato di grazia in cui tutto, anche le cose piu' fastidiose come il caldo che faceva in quel momento nella capanna, potevano essere considerati elementi fondanti della sua felicita'. Ogni cosa era al suo giusto posto.
Vania lo osservava divertita, era contenta che  finalmente  lui avesse trovato un po' di serenita' , dopo i periodi appena trascorsi, in cui sembrava sempre afflitto da dubbi e rimorsi.  Certo, sapeva che non sarebbe durata per sempre, che quello era solo un momento, uno stato di grazia effimero.. ma era giusto goderne.
Safran si stava quasi addormentando, anche perche' Bartolo, appisolatosi accanto a lui nel letto, lo stava cullando sventolando la sua estremita' pelosa con movimenti lenti e ritmati vicino al suo volto. "Non e' poi cosi' male questo gattaccio" penso tra se' prima di perdersi nel mondo dei sogni.
Non passarano  piu ' di dieci minuti quando un urlo di Vania mando' in frantumi  i suoi sogni di beatutudine e si sveglio' di scatto con il cuore che batteva a 120.
"Che c'e' Vania?" chiese tutto allarmato.
" Safran, svegliati... ho sentito un rumore strano proprio qui fuori dalla nostra capanna ma non vedo nessuno .... non so... potrebbe essere un animale pericoloso... ti prego svegliati, vai a vedere"
Safran non capiva bene a cosa si riferisse  e penso' che fossero le soltite paure femminili, ma dopo qualche secondo anche lui percepi' come un fruscio  proprio fuori dalla loro finestra e, da dove era lui, non si vedeva proprio nessuno.
Si avvicino' con cautela per guardare fuori dopo essersi premurato di brandire una servietta per contrastare  eventuali assalti.
Quello che gli baleno' nella testa era l'immagine di un serpente velenoso, il temibile Black Mamba, che aveva visto in un documentario sull'Africa. Dicevano che era la specie piu pericolosa in Kenya e un suo morso non laciava molto scampo. Pero' si ricordo' che in quella trasmissione dicevano anche che questi esseri  fuggono immediatamente se percepiscono dei rumori... e cosi' inizio' ad emettere con voce  tremante un suono: "aaaaahhhh.....aaaaaahhh" e alteranava questo suono con battito di mani e una battuta di piedi.
Con questa specie di ballo sciamanico si stava avvicinando con cautela alla finestra da cui era provenuto il rumore.
Senti' uno strano sbuffo dietro di se e voltandosi vide Vania che, in piedi su una sedia, tratteneva a stento le risate con una mano sulla bocca.
" Ma... scusa" si infurio'," io sto rischiando la vita  per te e tu ti metti a ridere?"
" Si, scusami e' che mi e' venuta in mente l'immagine di  Don Chisciotte.... " e poi mettendosi ritta e a testa alta si mise a declamare come fosse affacciata alla finestra del suo castello dorato" Forza! mio prode, difendi la tua Dulcinea dall'assalto dei draghi vendicatori.  Uccidi per me o mio eroe! dammi la tua prova d'amore e le mie grazie saranno tue  per sempre"  e, nel dire questo, porto' il dorso della sua mano sulla fronte e reclino' il capo in un gesto drammatico.
" umpf.. a me la cosa non fa molto ridere, sai? " boffonchio' lui, ancora tutto teso verso il "nemico" della finestra.
Prosegui' la sua fase di avvicinamento fino ad arrivare a  sporgersi dal davanzale . Non vide nulla finche' non guardo' verso il  basso.
" Presto Vania, allungami qualche pezzo di cibo che e' avanzato, ma tu stai lontana, mi raccomando" sussurro'  a bassa voce verso di lei senza guradarla.
Vania smise di ridere....si chino' sul tavolo e gli getto una frittellina " ma che cos'e'?" chiese di nuvo allarmata.
" Zitta!" urlo' a bassa voce....poi  appoggio'  la frittellina  sul davanzale  e ritiro' la mano immediatamente. Non passo' piu di un secondo e la frittella scomparve dalla loro vista. A Vania sembro' di aver visto per un attimo una specie di  manina pelosa.
"ODDIO!  cos'era Safran? ti prego, dimmelo!" .Bartolo intanto, percependo il pericolo della situazioine, si era  a sua volta svegliato dal suo torporte e, messosi sul letto in posizione di guardia con il pelo tutto arruffato, emetteva dei gnaulii che non davano certo un senso di tranquillita' a tutta la situazione.
Prosegui' Safran sempre sottovoce " Credo che siamo circondati da una popolazione pigmea cannibale, sono vestiti con pelli di giaguaro, portano denti di coccodrillo attorno al collo e hanno bastoni con infilzate teste umane. Non abbiamo scampo mia principessa, ma sapremo morire come si conviene ai valorosi cavalieri della Mancia, cioe' pugnando fino alla morte finche'  il nemico riconoscera' il nostro eroico gesto. E una volta morti ci venerera' creando un altare in cui posera', come esempio per le generazioni future, i nostri corpi imbalsamati"
Stavolta era Vania a non sorridere " non mi attira molto l'idea di essere imbalasmata, sai?"
Safran allora si sporse verso il basso e raccolse l'essere che aveva rubato la fritella.
Bartolo emise un urlo e con uno scatto degno della sua specie si rifugio' tra le gambe di Vania che era ancora in pedi sulla sedia con il  volto preoccupato.
Safran si giro' con una piccola  scimmietta in braccio che guardava tutti con occhi impauriti ma intanto mangiava di gusto il cibo che aveva appena conquistato.
'Che tenera!" si sciolse finalmente  Vania " ma non sara' pericolosa?".
" Non so, lei non mi pare... e' cosi' piccola...speriamo solo che non ci sia suo padre nei dintorni"
" E cosa ne facciamo adesso? Non possiamo tenerla con noi."
" E perche' no? Dove c'e' un gatto ci puo' stare anche una scimmietta no? Come la chiamiamo?

venerdì 14 gennaio 2011

rosso a fiori gialli

La mattina arrivò presto. Vania si svegliò che il sole era già alto. I raggi caldi illuminavano la capanna, mettendo in evidenza ogni più piccolo particolare della modesta dimora. Accanto a lui Safran dormiva abbracciato a Bartolomeo. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbero andati così d'accordo questi due - pensò Vania sorridendo.
Con movimenti lenti si alzò per non svegliare i suoi uomini, e a piedi nudi raggiunse l'uscita della capanna. Scostò la tende, guardò fuori e... la meraviglia del paesaggio le allargò gli occhi fino a farle male. La sera prima era troppo stanca per riuscire a cogliere la bellezza che la circondava, ma ora finalmente si rese conto di dove realmente si trovava. Il mare, le palme, la sabbia bianca. Vania si sentì improvvisamente catapultata in una dimensione tutta nuova. Era libera. Libera. Non si era mai sentita così felice in vita sua. Senza più remore si precipitò in camera, con foga aprì la valigia e iniziò a gettare i vestiti sul letto, colpendo in piena faccia Safran con un paio di short rossi. "Finalmente vi siete svegliati! - urlò Vania continuando a rovistare nella valigia - fuori è bellissimooooo!!!!" Safran si mise seduto sul letto e si stropicciò gli occhi e Bartolomeo, accanto a lui, si stiracchiò mostrando la sua lunga lingua rossa. Entrambi guardavano Vania perplessi, non riuscendo a capire cosa stesse accadendo intorno a loro. "Eccolo!!! - esclamò infine Vania - e sorridendo si volse verso Safran e Bartolo mostrando loro un bellissimo costume a due pezzi rosso con fiorelloni gialli. Senza troppi convenevoli si spogliò e infilò il costume che le stava un po' stretto, poi prese la mano di Safran e lo strattonò fino alla porta. Safran non ebbe neanche il tempo di connettere e rendersi conto di quello che stava accadendo che si ritrovò davanti allo stesso spettacolo meraviglioso del paesaggio attorno a loro e il profumo violento del mare lo svegliò definitivamente. Vania lo guardò gioiosa, poi lasciò la sua mano e iniziò a correre verso il mare. Safran la guardò strizzata in quel costumino buffo e colorato e le sembrò una bambina spensierata. Era la Vania che preferiva, quella più spontanea e bella, forse anche meno pericolosa, perché più prevedibile. Ripensò alla Vania della sera prima, abbandonata sul letto, alla luce della luna e si ricordò del desiderio che l'aveva colto nell'accarezzarle la schiena. Poi pensò alla Vania di poco prima, che con scioltezza si era spogliata davanti a lui senza provare pudore o malizia e pensò a quante donne diverse convivevano in lei e questa cosa lo incuriosiva e nello stesso tempo lo spaventava.
Mentre Safran pensava a tutto questo Bartolomeo cercò di attirare la sua attenzione conficcandogli le unghie nelle gambe. "Bartoloooooooo!!! - urlò Safran - e si voltò verso di lui incontrando due occhioni azzurri che imploravano una cosa sola... CIBO!!!
Safran scoppiò a ridere, poi cercò nella dispensa qualcosa da mangiare, ma si rese conto che qua difficilmente avrebbe trovato cibo per gatti in scatolette.
Decise di rimandare il problema a dopo, Bartolo doveva aspettare. Ora c'era qualcosa di più urgente da fare.
Entrò in stanza, indossò il suo costume da bagno preferito, che trovò immediatamente nella sua piccola valigia e raggiunse Vania. L'acqua del mare lo svegliò definitivamente. Vania tentava di nuotare, ma il suo stile era davvero goffo e buffo. Safran la prese in giro, ma poi si offrì di insegnarle a nuotare con un po' più di "stile" e Vania lo rimproverò di voler sempre correggere ogni sua imperfezione, troppo suscettibile come sempre alle critiche...
"Ho fame!" - disse Vania mentre si rilassava facendo il morto a pelo d'acqua. "Anch'io! - rispose Safran - Ora vediamo di recuperare qualcosa da Oba."
Uscirono dall'acqua a braccetto, come due vecchi sposini, e quando rientrarono nella capanna trovarono Bartolomeo davanti a una ciotola vuota che si leccava i baffi soddisfatto e il tavolo di legno davanti a loro imbandito con pietanze succulente, frittelle, frutta, pane e salse dolci e salate.
Vania urlò felice, abbracciò Safran e gli diede un bacio schioppettante sulle labbra poi si mise a tavolo e iniziò a divorare il cibo offerto dal padrone di case Oba.