venerdì 14 gennaio 2011

rosso a fiori gialli

La mattina arrivò presto. Vania si svegliò che il sole era già alto. I raggi caldi illuminavano la capanna, mettendo in evidenza ogni più piccolo particolare della modesta dimora. Accanto a lui Safran dormiva abbracciato a Bartolomeo. Chi l'avrebbe mai detto che sarebbero andati così d'accordo questi due - pensò Vania sorridendo.
Con movimenti lenti si alzò per non svegliare i suoi uomini, e a piedi nudi raggiunse l'uscita della capanna. Scostò la tende, guardò fuori e... la meraviglia del paesaggio le allargò gli occhi fino a farle male. La sera prima era troppo stanca per riuscire a cogliere la bellezza che la circondava, ma ora finalmente si rese conto di dove realmente si trovava. Il mare, le palme, la sabbia bianca. Vania si sentì improvvisamente catapultata in una dimensione tutta nuova. Era libera. Libera. Non si era mai sentita così felice in vita sua. Senza più remore si precipitò in camera, con foga aprì la valigia e iniziò a gettare i vestiti sul letto, colpendo in piena faccia Safran con un paio di short rossi. "Finalmente vi siete svegliati! - urlò Vania continuando a rovistare nella valigia - fuori è bellissimooooo!!!!" Safran si mise seduto sul letto e si stropicciò gli occhi e Bartolomeo, accanto a lui, si stiracchiò mostrando la sua lunga lingua rossa. Entrambi guardavano Vania perplessi, non riuscendo a capire cosa stesse accadendo intorno a loro. "Eccolo!!! - esclamò infine Vania - e sorridendo si volse verso Safran e Bartolo mostrando loro un bellissimo costume a due pezzi rosso con fiorelloni gialli. Senza troppi convenevoli si spogliò e infilò il costume che le stava un po' stretto, poi prese la mano di Safran e lo strattonò fino alla porta. Safran non ebbe neanche il tempo di connettere e rendersi conto di quello che stava accadendo che si ritrovò davanti allo stesso spettacolo meraviglioso del paesaggio attorno a loro e il profumo violento del mare lo svegliò definitivamente. Vania lo guardò gioiosa, poi lasciò la sua mano e iniziò a correre verso il mare. Safran la guardò strizzata in quel costumino buffo e colorato e le sembrò una bambina spensierata. Era la Vania che preferiva, quella più spontanea e bella, forse anche meno pericolosa, perché più prevedibile. Ripensò alla Vania della sera prima, abbandonata sul letto, alla luce della luna e si ricordò del desiderio che l'aveva colto nell'accarezzarle la schiena. Poi pensò alla Vania di poco prima, che con scioltezza si era spogliata davanti a lui senza provare pudore o malizia e pensò a quante donne diverse convivevano in lei e questa cosa lo incuriosiva e nello stesso tempo lo spaventava.
Mentre Safran pensava a tutto questo Bartolomeo cercò di attirare la sua attenzione conficcandogli le unghie nelle gambe. "Bartoloooooooo!!! - urlò Safran - e si voltò verso di lui incontrando due occhioni azzurri che imploravano una cosa sola... CIBO!!!
Safran scoppiò a ridere, poi cercò nella dispensa qualcosa da mangiare, ma si rese conto che qua difficilmente avrebbe trovato cibo per gatti in scatolette.
Decise di rimandare il problema a dopo, Bartolo doveva aspettare. Ora c'era qualcosa di più urgente da fare.
Entrò in stanza, indossò il suo costume da bagno preferito, che trovò immediatamente nella sua piccola valigia e raggiunse Vania. L'acqua del mare lo svegliò definitivamente. Vania tentava di nuotare, ma il suo stile era davvero goffo e buffo. Safran la prese in giro, ma poi si offrì di insegnarle a nuotare con un po' più di "stile" e Vania lo rimproverò di voler sempre correggere ogni sua imperfezione, troppo suscettibile come sempre alle critiche...
"Ho fame!" - disse Vania mentre si rilassava facendo il morto a pelo d'acqua. "Anch'io! - rispose Safran - Ora vediamo di recuperare qualcosa da Oba."
Uscirono dall'acqua a braccetto, come due vecchi sposini, e quando rientrarono nella capanna trovarono Bartolomeo davanti a una ciotola vuota che si leccava i baffi soddisfatto e il tavolo di legno davanti a loro imbandito con pietanze succulente, frittelle, frutta, pane e salse dolci e salate.
Vania urlò felice, abbracciò Safran e gli diede un bacio schioppettante sulle labbra poi si mise a tavolo e iniziò a divorare il cibo offerto dal padrone di case Oba.

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