giovedì 3 novembre 2011

Sognandomelo



Safran si sveglio' tutto sudato, guardandosi intorno come per capire dove fosse veramente. Avrebbe giurato che fino a pochi istanti prima non si trovasse in quella capanna africana.
Vania lo stava osservando perplessa accarezzando lentamente Bartolo che finalemente si era rilassato sulle sue gambe.
" Che cosa succede?" gli chiese lei con lentezza.
" Nulla...nulla" rispose Safran, "solo un brutto sogno".
"Parlamene".
"No... non lo so, era strano. C'eri anche tu ma forse no... non eri proprio tu. C'era Bartolo. E anche io ma ero...morto".
"Morto? E come si fa a sognare di esser morto? Non e' possibile".
" Gia'... per questo era un sogno proprio strano" fece Safran come se stesse aspettandosela, quella domanda.
"A volte le menti umane, durante i sogni,  fabbricano percorsi non lineari... si immaginano cose che non esistono, possono connettere elementi disparati che nella fase cosciente non sarebbero in grado di fare."
" Si ma, dammi almeno qualcuno di questi elementi, che non ci sto capendo nulla. So solo che ti sei svegliato di colpo tutto agitato, e anche durante il sonnellino continuavi a rigirarti e boffonchiare. Comunque capitano a tutti sogni bizzarri e poco logici, anche a me"
"Si lo so... ma a me di solito scivolano via subito, difficilmente riescono a rimanermi impressi, invece questo...Boh sarà tutto quel muschio che hai spruzzato nella capanna che mi ha dato alla testa".
" Va bene, ho capito che non me lo vuoi raccontare, ci rinuncio."
" Non e' che non te lo voglio raccontare, e' che forse mi vergogno"
"Scrivimelo allora"
" Ecco si, magari te lo scrivo, come se fosse un pezzo di cronaca di un quotidiano, dobbiamo solo trovare una penna e un foglio".
" umm, vediamo...dove possiamo trovarlo?... dovremmo andare a vedere nella casa qui a fianco dove abitano i parenti di Oba"
" No dai, non possiamo sempre approfittare di loro, siamo qui da due giorni e non abbiamo ancora visitato la città, cosa dici di andarcene a fare un giro e intanto cerchiamo un qualcosa su cui scrivere eh?"
"Ok, mi sembra una buona idea ma come facciamo ad andarci?
" Beh credo che in questo caso Minha sia la nostra unica fonte, chiediamoglielo!".
Uscirono e si avviarono verso la casa di fronte, si accostarono alla tenda dell'ingresso e chiamarono la padrona di casa.
Minha arrivo' con il suo figlio piu' piccolo in braccio e sembrava contenta di vederli. Fece un sorriso e aspetto' che parlassero.
" Noi... vogliamo.... andare ... in citta'... down town... capisci?" e Safran accompagno' lo scandire delle parole con ampi gesti pantomimici.
Minha sorrise annuendo ma non era chiaro se avvesse compreso la richiesta.
"Senti Vania, occupatene tu, che fra donne riuscite sempre ad intendervi".
E detto questo Safran usci' dalla casa. Dopo pochi secondi uscì anche Vania con un sorriso soddisfatto stampato sul volto.

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